... è del tutto inutile stare qui a strologare se Berlusconi sia o no perseguitato dai giudici, perché per ogni evidenza che si volesse portare a sostegno di questa tesi, si aprirebbe il coro di chi è pronto a dimostrare il contrario. E sarà così finchè Berlusconi sarà in campo.
Per questo mi permetto di suggerire al Cav. una mossa paradossale: anticipi i giudici in velocità, li fulmini sul tempo dimettendosi da ogni incarico, seggio da senatore compreso, e promettendo solennemente, di non candidarsi mai più a nulla. Non c'è ritorsione peggiore che Berlusconi possa fare a quelli che considera i suoi più tenaci persecutori. Fintanto che Berlusconi è in politica infatti, la magistratura italiana e il suo strapotere assoluto, sono intoccabili: ci sarà sempre qualcuno cha anche alla riforma più mite e di buon senso, dirà: "altolà conviene a Berlusconi".
Sia che si voglia ridurre la progressione degli stipendi degli ermellini, o che si vogliano modificare le regole dei concorsi, o le procedure disciplinari (per non parlare della separazione delle carriere o dell'obbligatorietà dell'azione penale) i magistrati potranno sempre trincerarsi dietro la loro intoccabile Autonomia messa a repentaglio dalle mire del Caimano. Poiché invece è tempo che la Magistratura subisca una riforma radicale, come è accaduto bene o male a ogni altro settore del vivere civile - dalla Chiesa, alle Forze Armate, ai partiti, alla politica - è necessario che l'alibi Berlusconi venga meno.
Giancarlo Loquenzi, Berlusconi si deve dimettere (ma non per quello che pensate voi)
Pubblicato: 10/07/2013 su Huffingtonpost