Trovo che i fatti di Roccaraso di queste settimane ci descriva l'immigrazione clandestina meglio di tante teorie.
Il fatto di cronaca è semplice, domenica 27 gennaio 2025 duecentoventi pullman turistici con 10.000 persone si sono presentati a Roccaraso, un paese di 1500 abitanti.
Riconosco che la neve è di tutti, ma quella domenica la neve non è stata di nessuno. Di sicuro i roccarasini si son trovati costretti pulizie straordinarie in paese e negli alberghi a cancellare prenotazioni turistiche.
Tutti hanno diritto a una vita migliore, a una fuga dal dolore o anche solo a soddisfare un sogno, però l'invasione ha fatto star peggio tutti, sia chi si è prestato al gioco sia i roccarasini che questo gioco l'han subito.
I "buonisti" sostengono che l'acqua serve a tutti ed è di tutti. Lo condivido, però sottolineo che se l'acqua va oltre la capacità dell'alveo in cui scorre, esonda e diventa inondazione, diventa melma dannosa non più bevibile.
Essi, i buonisti, si appellano ai diritti umanitari di chi arriva, ma siamo certi che lo stanziale non abbia anche lui dei diritti umani? Negli spazi e nel proprio modo di vivere?
Certi sogni sono trappole mortali, foriere di morte. Attraversare un deserto, farsi ricattare da personaggi loschi, buttarsi in mare da incoscienti, non possono creare pretese e neppure pietà. È solo un modo indegno di concepire la libertà.