"Il volto della Chiesa - ha detto il Papa - è a volte deturpato da divisioni e colpe" contro la sua stessa unità.
"Radunate il popolo, indite un'assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo".
"La dimensione comunitaria - ha spiegato il Papa - è un elemento essenziale nella fede e nella vita cristiana. Cristo è venuto per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
Il 'Noi' della Chiesa è la comunità in cui Gesù ci riunisce insieme: la fede è necessariamente ecclesiale.
E questo è importante ricordarlo e viverlo in questo tempo della quaresima: ognuno sia consapevole che il cammino penitenziale non lo affronta da solo, ma insieme con tanti fratelli e sorelle, nella Chiesa".
Ricordandosi che "il vero discepolo non serve se stesso o il 'pubblico', ma il suo Signore, nella semplicità e nella generosità".
Sono parole molto forti quelle pronunciate oggi (12/2/13) dal Pontefice durante il rito delle ceneri, celebrato in via eccezionale nella basilica di San Pietro.
Le frasi hanno un loro peso teologico e, quindi, non condivido l'interpretazione che ne dà il giornalista de L'Huffington Post, e i media, a caccia di scoop e segrete trame, quando le interpretano come critica diretta alla curia. Trovo la visione molto più profonda. L'attacco non è alla curia ma al concetto stesso di Chiesa nella Chiesa.
Noi siamo la Chiesa, noi che siamo battezzati e perché battezzati.
La gerarchia ha abusato e abusa del suo ruolo. E' diventata la corda che lega la Chiesa. Forse, per capire, bisognerebbe rileggere alcuni passi sui laici del Vaticano II e del cardinal Learcaro in particolare.