5 novembre 2010
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Riporto qui sotto un articolo di "la Repubblica" del 6 luglio 2009
sull'omelia di Mons. Crociata in commemorazione di Maria Goretti,
una santa che mi è antipatica.
Non sono un bacchettone né ho interessi di politica attiva , però quest'omelia
la condivido e la considero ancora attuale (forse più di allora...!) per poter
vivere un corretto rapporto religione-politica.
Penso che la religione non possa accontentarsi di sole parole ma debba
pretendere esempi e difesa dei suoi valori da chi si dichiara cristiano.
B. Russel scrisse che la prova più certa che Dio non esiste è il valore che vi danno
coloro che dicono di credere (citazione a senso).
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LATINA - Lo sfoggio di un "libertinaggio gaio e irresponsabile" a cui oggi si
assiste, non deve far pensare che "non ci sia gravità di comportamenti o che si
tratti di affari privati": lo ha detto il segretario generale della Conferenza
episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, in una omelia pronunciata a
Le Ferriere di Latina in occasione di una celebrazione in memoria
di Santa Maria Goretti.
"Assistiamo - lamenta il segretario della Cei - ad un disprezzo esibito nei
confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio
di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria salvo
poi, alla prima occasione, servirsi del richiamo alla moralità, prima
tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico,
economico o di altro genere".
Secondo monsignor Crociata, con un riferimento che appare in tutta evidenza
diretto alle polemiche degli ultimi mesi che hanno coinvolto il presidente del
Consiglio Silvio Berlusconi, "nessuno deve pensare che in questo campo non ci
sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto
quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di
Dio.
Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte
dall'aver tolto l'innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire
diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso
una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia
e la malvagità. Per questa via - osserva il presule - non c'è liberazione, come
da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora
più difficile emanciparsi".
In proposito, mons. Crociata ha citato anche quanto detto di recente dal
presidente della Cei, card. Angelo Bagnasco: 'Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l'influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i
comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in
particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti
e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti".