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5 giugno 2013 3 05 /06 /giugno /2013 19:01

  

Questa mattina ho rivisitato il centro de l'Aquila, dopo 50 mesi esatti dal terremoto.

 

La principale novità recepita sono state le reti di protezione per i pedoni. Si sono moltiplicate dappertutto, anche in stradine non aperte al traffico pedonale. Si potrebbe pensare all'attenzione e cura che le autorità hanno per la popolazione, ma sgradevoli odori di muffa denunciano la decomposizione fisica della città. Nel caso specifico, trattandosi di costruzioni, il termine proprio è sbriciolamento. L'Aquila si sta sbriciolando.

 

Le lentezze, i ripensamenti e le invenzioni da parte di tutte le autorità, nessuna salva, a breve ci regalerà solo polvere senza più senso per nessuno. Il paziente che giaceva sul letto del "pronto soccorso", nell'attesa che il medico lo curasse, non è più un ferito ora è un morto, un cadavere  in decomposizione. Di tutto questo vi do testimonianza fotografica in questo blog.

 

Chi ho incontrato nella mia passeggiataPasseggiata effettuata alle 11 del mattino di un giorno infrasettimanale, eppure ho incontrato solo turisti e manovali edili. Intendendo per turisti quelli con macchina fotografica, più o meno intruppati dagli organizzatori, ma anche capannelli di pensionati ostinati su abitudini di tanti anni fa.

 

Negozi? I negozi aperti erano pochi e solo  per la nuova tipologia di clienti. Infatti ho incontrato solo qualche bar, una pizzeria e alcune bancarelle in legno per souvenirs.

 

Ma gli aquilani dove sono? Sfollati nelle new-town.

Non più terremotati ma sfollati. E così avviene che un tessuto sociale si va consumando nell'attesa del ritorno dall'esilio, mentre il capitale economico della famiglia, fondato sul possesso di una casa e dei suoi contenuti, perde valore, sempre più e sempre più velocemente.

 

Son stati commessi errori nella gestione dell'emergenza?

Di certo è stata interpretata male l'emergenza. Verità e giudizi che il tempo galantuomo, pian piano, fa emergere e soppesa.

Si comincia a capire l'operato di tutti e a tutti i livelli:

  • chi, invece di cercare il coinvolgimento, la condivisione delle decisioni e una visione del futuro, ha imposto decisioni personali e cervellotiche, 
  • chi ha permesso sprechi di energie in mille attività non coordinate, 
  • chi ha alimentato liti pseudo-plitiche assurde tra i poteri preposti, 
  • chi ha permesso vergognose ingordigie, 
  • chi s'è dimostrato inspiegabilmente lento e superficiale.

 

Potrei continuare a lungo ma voglio solo rammento che queste parole raccontano una realtà e non una favola e che, dopo oltre 4 anni, varie decine di migliaia di persone ancora  soffrono nel limbo dove sono state "incarcerate". E sono i soliti, quelli onesti e senza "santi in paradiso". 

 

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  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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