Cara Gea
Giorni fa guardavo e sorridevo mentre sfogliavo su Fotocommunity (www.fotocommunity.it) le foto di una mia amica. Sorridevo non per la qualità delle sue foto, non sono un critico, ma perché avvertivo quel suo voler fotografare a tutti i costi, fissando tutto quanto giudicava "diverso" o creando orrende banalità pur di fare un click.
Son giorni che ci rifletto sù e mi son reso conto di essere così anch'io.
Quando mi si chiede perché fotografo, racconto che avere la macchina fotografica in tasca (e la piccoletta l'ho sempre in tasca, una nikon da quattro soldi) per tener desta la mia attenzione su quanto mi circonda. Ma non è vero, io sono come quella mia amica.
Dei primi fotografi si sentenziò che fossero dei "pittori mancati", cioè incapaci di usare i pennelli, capaci di produrre solo croste.
Quella definizione mi ha disturbato e continua a disturbarmi, per cui mi son dato e mi dò l'aria di quello che cerca di assaporare e fissare la vita, indifferente a cosa "esce", intento solo a scoprire quello che altrimenti sarebbe sfuggito. Ma quando guardo le foto dei veri fotografi mi rendo conto che non sono un fotografo, sono un dilettante che produce orride croste senza anima, senza ispirazione, inutili.
Un caro saluto
Piero