Domenica, 7 agosto 2011
Sono cattolico e pertanto, come mio solito, sono stato a messa ma qualcosa ha solleticato la mia curiosità. Ero incuriosito dalla diversità dei racconti proposti nelle tre canoniche letture.
Perché erano state messe insieme quelle tre letture e quale era il messaggio dell'intero trittico? Le avvertivo come fossero colori distanti tra loro (tipo il rosso, il verde e il blu nelle televisioni RGB) eppure, come nelle TV i tre colori ci fanno vedere tutta la gamma della tavolozza, perché non anche qui?
Il bandolo della matassa penso di averlo trovato nel concetto di divinità. Concetto che nei tre episodi viene messo a confronto:
Il divino nelle religioni naturali (1),
il divino nell'ebraismo (2),
il divino per Gesù (3).
(1) La prima lettura (1RE 19,11-13) descrive l'incontro di Elia con Dio.
Si narra che le prime religioni nacquero dagli eventi naturali. Ma Dio non è là. Oggi la forza della natura, è imbrigliata (tentativamente) nella scienza, sia essa medica, ingegneristica, informatica, alimentare, etc. etc.. La scienza è diventata la panacea a tutti i nostri mali, il sostituto di Dio.
Ma Lui viene sempre dopo e non fa rumore. La sua forza è, non ha bisogno di clamore o dimostrazioni. Certo va capito e riconosciuto, soprattutto atteso.
(2) La seconda lettura è di Paolo, tratta dal 9° capitolo della lettera ai Romani, dove si parla della situazione e salvezza di Israele.
L'incontro con Dio non è un diritto per atto di nascita o per la divisa che ci portiamo in dote.
Ma questo il Vecchio Testamento già lo dice, Paolo vi aggiunge che neppure la legge ce lo ingrazia. Anzi...! E' stupido ed orgoglio infangante ogni rigida osservanza che non sorga dal cuore.
(3) Infine, ci è proposto l'episodio evangelico di Gesà che cammina sulle acque (Mt 14, 24 ss).
Pietro, uomo pratico che ha necessità di prove, è invitato a scendere dalla barca, da quello strumento antico, collaudato, sicuro, fatto dall'uomo per stare sulle superfici liquide. "Vieni" gli viene detto e Pietro pone piede sulle acque, contro ogni legge naturale, sulla fiducia. Però l'euforia scema e Pietro comincia a capire quello che sta facendo, il "buon senso" inizia a riassorbirlo, ma il Dio di Gesù mostra la sua faccia, sorride bonario e lo sostiene.