Camminavo a Campo Imperatore, a 2000 metri circa.
Costeggiavo la cresta che guarda verso est, e avevo sotto di me la piana che scende in una settantina di chilometri dai suoi 800 metri fino al mare.
Andavo a caccia di fiori perfetti per le mie foto, le mie adorate macro. Non riuscivo a camminare molto perché erano tanti e la mia Minolta era al lavoro. I fiori perfetti erano numerosi. I più erano dozzinali ma alcuni erano bellissimi, perfetti, meglio degli altri. Eppure, come gli altri stavano lassù, dove solo casualmente una persona li aveva visti, altrimenti sarebbero nati e appassiti nel silenzio, ignorati.
A che serviva la loro perfezione?
Che senso aveva la loro esistenza? Perché li vedessi io? Ma se io non li avessi visti e fotografati loro ci sarebbero stati lo stesso