Che cosa sono le Fake news?
Niente di nuovo sotto al sole, si dice che la volpe perda il pelo ma non il vizio... infatti le fake news ci sono sempre state, si chiamavano restrictio mentis.
Anche allora, cioè da secoli, c'era pudore a chiamarle con il loro onesto nome: bugie, fregature, imbrogli.
Ecco come ce lo racconta wikipedia:
La restrictio mentis (o mentalis reservatio) si riferisce a situazioni in cui un individuo intenzionalmente nasconde o distorce la verità per scopi moralmente discutibili. È un concetto dibattuto e spesso controverso nella teologia morale, poiché solleva considerazioni etiche complesse.
Nella teologia morale tradizionale, la restrizione mentale è stata discussa principalmente in relazione alla pratica della "pia evasione" nel confessare i peccati. Questo si riferisce a una situazione in cui un individuo, durante la confessione sacramentale, cerca di evitare la piena responsabilità o di ammettere solo parzialmente i propri peccati, nascondendo o distorcendo la verità.
Tuttavia, l'uso della restrizione mentale in altre situazioni morali è discusso in modo più complesso. Alcuni teologi morali sostengono che la restrizione mentale può essere usata per giustificare l'inganno o la menzogna in situazioni in cui la verità potrebbe causare più danni rispetto a un'omissione o una distorsione intenzionale. Altri sostengono che la restrizione mentale sia sempre moralmente inaccettabile poiché contraddice il comandamento di non mentire.
L'uso della restrizione mentale nella teologia morale dipende quindi da come vengono interpretate le norme morali e da come si bilanciano dilemmi etici complessi. La Chiesa cattolica, ad esempio, ritiene che sia moralmente lecito utilizzare la restrizione mentale solo in circostanze eccezionali e per scopi seri e importanti. Tuttavia, questa interpretazione non è condivisa da tutti i teologi morali e c'è ancora molta discussione e dibattito sulla questione.