L'Iran, che avanza sotto le mentite spoglie di "rivoluzione" e "resistenza", non fa mistero del suo progetto settario: vuole gli sciiti arabi come soldati nelle sue battaglie, le loro terre come piattaforme per i suoi missili e i loro paesi come banchi di prova per la sua Guida Suprema. L'obiettivo è occupare le capitali arabe e sottometterle a un progetto mistico che eliminerà ogni opposizione.
Israele, che si presenta come "l'unica democrazia in Oriente", non nasconde il suo progetto religioso razzista. Anzi, lo sancisce con leggi e costruisce eserciti e muri attorno a sé. Il suo obiettivo è occupare il Libano e la Siria, e annettere la Giordania, e forse in seguito anche l'Egitto e l'Iraq.
Due paesi si alternano nel danneggiare gli arabi. Si nutrono della loro debolezza, ne sfruttano le contraddizioni e li condannano a una dipendenza eterna.
Oggi, è coraggioso dire la semplice verità: non vogliamo che vinca l'Iran, né che vinca Israele. Questi due Paesi sono due facce dello stesso progetto, con due volti.
(da Asasmedia, dove Mohamed Barakat, Direttore editoriale della testata libanese, equipara l’Iran e Israele a due potenze occupanti)