Finalmente un po’ più sereno (post-hospital) ho potuto riflettere sulle letture della domenica appena trascorsa. Sono stati letti brani da Gen 9,8-15 - Sal 24 -1Pt 3,18-22 - Mc 1,12-15.
Il personaggio della domenica innegabilmente è Noè. Un favola mediorientale in voga qualche millennio fa ma che la Bibbia fa propria.
Niente di storico, forse un episodio della valle dell’Eufrate universalizzato nei passaparola, ma se l’episodio è entrato nella Bibbia, penso non sia casuale. Dopo il Dio creatore, che ce lo aveva disegnato Immenso e alla cui esistenza eravamo invitati a credere (basta uno sguardo alle attuali scoperte astronomiche, per rendersene conto), la Bibbia qui ci presenta un Dio che si piega sulle sue creature, sui suoi esseri viventi.
Ma lo fa in modo strano. Lui sa che la natura sta per fare dei guai seri, non prevede uno scontro di stelle ma solo tanta acqua. e allora Lui sceglie, sceglie tra le 3 cose che poteva fare: lasciare che l’evento accadesse secondo le leggi che Lui aveva dato alla natura, oppure intervenire e fermare il corso degli eventi (il miracolo), oppure consigliare i viventi su come salvarsi.
La favola è chiara, Dio si limita a dare un consiglio per chi vuole riceverlo. Agli animali non è chiesta l’opinione, hanno una razza da salvare, solo dagli uomini è preteso l’assenso individuale.
Nella sua lettera oggi presentata Pietro ritorna sul tema dell'arca. L’arca per Lui non è un legno in forma di barca. Per Lui la nuova arca è Gesù. C’è un’acqua da attraversare “ il battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo”.
La frase di Pietro non è di facile lettura, Non ho competenze sufficienti, per commentarla adeguatamente. .
Ad esempio: cosa vorrà dire con persone di “buona coscienza”? La buona coscienza è valore che permette l'ingresso nell'arca qualunque sia la provenienza ? Oppure il Battesimo è un sacramento “magico” o è una preghiera?