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17 maggio 2020 7 17 /05 /maggio /2020 06:13

 

 

L'onorevole Cuperlo, intervistato il 15.5.2020 da su Huffingtonpost, ha ragione.

 

Ha ragione quando dice "Il tema vero non sono i metri tra gli ombrelloni, ma un messaggio netto su come crescere salvaguardando lavoro, diritti e libertà". Dare “un messaggio netto” significa chiarire e regolamentare quanto una società può e deve rischiare per mangiare e quindi vivere!

 

Dilemma che abbiamo lasciato ancora irrisolto in Taranto con l'Ilva, e che si ripresenta ora per l'Italia tutta, con il coronavirus. Pertanto chiediamo che la politica diventi politica... di interpretarci, di capire quanto rischio intendiamo affrontare, trasformando le esigenze degli elettori in regole per attuarle.

 

E mi riferisco alle esigenze di tutti gli elettori, e non solo di quelli che con il loro voto han dato il mandato di governo, cioè devono ricordarsi che sono i politici di tutti noi e non piccoli mafiosi col compito di curare la propria cosca, o almeno gli interessi di alcuni.

 

Inoltre i politici non sono preti di una religione, camuffati con tonache rosse o nere o d'altro colore, pertanto sarebbe bene che lasciassero perdere i pulpiti, non è di loro competenza. Il loro compito è quello di capire la società che li ha espressi e darle tutele, per permettere alla società cui appartengono di vivere libera e civile e senza danneggiarsi a vicenda.

 

Cosa vorremmo dai nostri rappresentanti, da coloro cui abbiamo affidato la nostra "stanza dei bottoni" ?

 

Di interpretarci su come vogliamo vivere l'oggi senza dimenticarci del domani, che ci sarà e riguarderà figli e nipoti.

Di mettere regole alle spinte sia dei troppo buoni (ONG, ONLUS e simili), che dei "giusti" eccessivamente egoisti o dei giudici che si ritengono proprietari nelle loro formalità, di cercare un equilibrio corretto nell'eterna e diffusa presenza di cicale e formiche, ma tutte con grossi ventri da sfamare.

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3 aprile 2020 5 03 /04 /aprile /2020 09:15

Io condivido quest'articolo di Peppino Caldarola.  Ma quanti saremo?


Vademecum anti-spudorati per il dopo emergenza 
[di Peppino Caldarola, lettera43.it, 3 aprile 2020]

 

Passerà, perché passerà anche questa nuttata, e lo scontro politico dopo l’emergenza Covid-19 riprenderà con maggiore ferocia. 
Ovviamente tutti hanno diritto di parlare. Alcune forze politiche, ammettendo i propri errori, possono però legittimamente dire con chi non si vuol parlare. 

.
Fornisco un piccolo vademecum: 

 

CHI HA SOSTENUTO LA SANITÀ PRIVATA A SCAPITO DI QUELLA PUBBLICA
•    Non bisogna parlare con i sostenitori della sanità privata da finanziare come se non meglio di quella pubblica. 
•    Non bisogna parlare con i detrattori del Sud. Oggi un giornale di destra proponeva un lanciafiamme per un assembramento napoletano (sbagliatissimo), e non per uno contemporaneo genovese.
•    Non bisogna parlare con quelli del «Sud palla al piede».


o     Roma ha più ospedali Covid-19 di Milano. 
o    Al Cotugno di Napoli non è morto un medico. 
o    L’idea del professor Paolo Ascierto sugli antiartritici è stata geniale, 
o    il contributo che Ilaria Capua sta dando per pacificare scientificamente il Paese è ascoltabile su tutte le reti tivù. 
o    Nel team dell’università di Pittsburgh che sta sperimentando un vaccino c’è anche un ricercatore italiano, Andrea Gambotto, che lavora negli Usa da 25 anni ma che è originario di Bari. Ha studiato nel mio liceo scientifico e non vede l’ora di tornare a visitare i suoi genitori e di andare al San Nicola per tifare «la Bari».

 

NON DIMENTICHIAMO CHI PER 20 ANNI HA GOVERNATO LA LOMBARDIA
•    Non bisogna parlare con quelli che la bandiera nazionale volevano usare come carta igienica. 
•    Non bisogna parlare con chi da 20 anni governa la Lombardia e ora si lamenta con quel povero disgraziato di Giuseppe Conte che deve mette mano a due decenni di malgoverno. 
•    Non bisogna parlare con chi voleva cacciare i migranti per poi scoprire che quest’anno non si faranno raccolti perché i ragazzi della Lega sono con Matteo Salvini in birreria e senza senegalesi nei campi si resta senza frutta e pomodori. 
•    Non si parla con chi ha votato in parlamento che una certa disinvolta signorina era la nipote di Mubarak e ora protesta sulla “qualunque” (vero Giorgia Meloni?). 
•    Non si parla con gli amici di Viktor Orban. Siamo e restiamo democratici.

.
Insomma siamo in una fase in cui i partiti politici devono fare una grande autocritica (la sinistra lo fa da anni e se se lo dimentica ci pensa Pigi Battista a guardare agli errori della sola sinistra). Una stampa libera può ricordare a ciascuno le maggiori contraddizioni. 

.
L’obiettivo? Dire agli italiani: «Non date il Paese in mano a chi ha prodotto sul piano culturale, politico e sociale danni tanto irreversibili».

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30 maggio 2019 4 30 /05 /maggio /2019 16:30

Dieci giorni fa leggevo su quasi tutti i giornali "La Sea Watch ha raggiunto Lampedusa e si trova alla fonda a meno di un miglio dal porto dell’isola."

Era partito un altro braccio di ferro

  • tra il nostro governo (nostro perché è di tutti noi, che ci piaccia o no, perché questa è la democrazia, han ricevuto la maggioranza dei voti, esplicitano la volontà dei più)
  • e gli "umanitari" dall'altra. Ancora una volta i buoni che salvano caricano gli altri di responsabilità e doveri. La loro azione dura il tempo di percorrere qualche miglio di mare. Forse è un tragitto anche pericoloso ma dura poco e si sa quando inizia e quando finisce.

Ne deriva una guerra di logoramento, senza bandiere. Dove l'affogante e il suo salvatore (è un salvatore sia chi va per mare a raccoglierli sia chi è costretto a prendersene cura) affogano insieme per mancanza di buon senso, per cavilli legali in un mare di illegalità, per un dopo caricato con incoscienza sulle spalle di altri. Infatti chi va per mare si dichiara buono, ma è buono chi tortura i “non torturati” sovvertendo ogni ordine civile?

"Gli umanitari" vivono da cicale come se non ci fosse un seguito. Ma il seguito c’è e sovverte i rapporti: tra stati tra regioni tra quartieri tra noi tutti. Questo è il prezzo che stiamo pagando per salvare dei suicidi, che poi sono i più intraprendenti manco i più poveri.

Salvare in mare non può essere la soluzione, anche perché è una partita di sbarchi appena iniziata.

 

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30 maggio 2019 4 30 /05 /maggio /2019 16:03

Il giornale on line "ilpost.it" oggi 30 mag 2019 titola così un suo articolo: "Storia di una cosa che Gianni Cuperlo non ha mai detto".

E continua dicendo"Il parlamentare del PD è stato criticato e insultato sui social perché alcuni giornali hanno riportato male una sua frase sul risultato della Lega in Sardegna".

Convengo che Cuperlo sull'ignoranza altrui non abbia mai detto una frase simile, almeno perché non è stupido, ma se si è potuto credere ad una tale "stronzata" è perché (...nel PD in particolare), essere eletti è vissuto come se si fosse diventati "omniscienti",  e quindi autorizzati a sentenziare ex-cathedra, anziché adoperarsi in un silenzioso servizio di interpretazione e di coordinamento dei bisogni di chi si è fidato e gli ha affidato la rappresentanza di se, non il proprio cervello. 

 

Persino Salvini l'ha capito e vi si è adeguato (...o finge di farlo) e i voti li prende (purtroppo), mentre altri continuano nel loro "sapere" che è solo loro, nei giochi di parole, nei sofismi che si avvertono ed indispongono. Essere eletti non è un regalo di "potere" per fare e dire quel che si vuole!  Essere eletti è come indossare un abito, ma sarebbe saggio ricordarsi si che l'abito non fa il monaco.

 

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25 maggio 2019 6 25 /05 /maggio /2019 06:09

 

Paolo Flores D'Arcais esprime su huffingtonpost.it di oggi, 25 maggio 2019, il dubbio classico delle vigilie “a chi dare il voto?” e perché. Trovo che le sue considerazioni sono simili alle mie, certo Lui li esprime con molta più chiarezza e ci discostiamo lievemente nella decisione finale. 

 

Flore D'Arcais constata una realtà spesso poco capita:

[...] Non votare non è tecnicamente possibile. Chi non si reca ai seggi o annulla la scheda o la lascia in bianco, crede di non votare, ma dal punto di vista della rappresentanza il suo “non voto” sanziona invece il voto degli altri.

 

Il suo dubbio:  

[...] Cosa votare, allora, visto che sottrarsi al meccanismo di essere rappresentanti è un’illusione?

 

Conclude: […]

Personalmente non voterò “cosa”, ma voterò “chi”: voterò Xxxx Xxxx, come scritto nelle liste che ciascuno troverà affisse nei seggi della mia Circoscrizione.

 

Personalmente ho deciso di scegliere non una persona ma un partitino, un partitino con un minimo di significatività, al grido di "non potranno inorgoglirsi del mio voto"!  Perché? Perché intendo abbassare il loro orgoglio sulle percentuali che percepiranno, perché pur facendo numero tra i votanti non sarò dei loro e, quindi, abbasserò la loro tracotanza.

 

Il mio ragionamento ha certo dei limiti, il più importante è sicuramente il breve respiro che darò ai gruppi italiani nel contesto europeo. Ma così facendo intendo esprimere la delusione che ho provato finora e che provo ancora ascoltando i loro programmi, non tanto per le parole quanto per i personaggi che ci propongono.

 

 

 

 

 

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5 maggio 2019 7 05 /05 /maggio /2019 05:56

Se il reddito di cittadinanza non è assistenziale ma vorrebbe essere un avvio al lavoro (infatti è stato detto che "non darà soldi a chi vuol stare seduto sul divano") c'è una domanda cui non trovo risposta nell’infinito "bla bla bla" dei media in questi mesi: chi decide che il tipo di lavoro? Sarà il "navigator" a indirizzare in base alle richieste delle aziende oppure sarà il richiedente ad esprimere i suoi desiderata?

 

Dai giornali leggo che sul mercato del lavoro mancano le figure che servono, quelle specializzate. Ma uno specializzato non si forma dall’oggi al domani. Per fare il medico si studia e si fa pratica per anni, così per saldare l'inox, o per metter mano su un PLC in fabbrica, o anche per molti lavori artigianali. Se questa sarà il tono della domanda, il povero navigator che offerta potrà fare alle ditte che si dovessero rivolgere a lui? Come toglierà mercato a Linkedin o lavoro alle numerose agenzie "cacciatori di teste"?

 

Ho l'impressione che le ditte mediante i navigator potranno prelevare solo dal calderone dei manovali generici, o degli sbarbatelli che puzzano ancora di scuola. Ambedue sono settori inflazionati, e non solo di italiani ma anche di volenterosi rumeni e magrebini. Oppure con quale coraggio le ditte affideranno ad inesperti (per mancanza di cultura specifica e comprovata esperienza) costosi macchinari o il buon nome derivante da precedenti risultati aziendali?

 

Sarei curioso di conoscere come si stanno posizionando il milione di persone cui è già stato riconosciuto il reddito di cittadinanza e le statistiche sul tema. C’è un silenzio assordante.

  

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22 marzo 2019 5 22 /03 /marzo /2019 17:33

 "Nella vicenda della nave della Ong di Luca Casarini che ha salvato 49 naufraghi al largo delle coste libiche bisogna partire da un assunto: le vite in mare vanno salvate. Lo dice anche il diritto internazionale. (Articolo annunciato su Famiglia Cristiana, di questa settimana.)


Convengo che questa è la legge del mare. Ma è lecito sfruttarla?  cioè mettere dei disgraziati in condizione di essere naufraghi a tutti gli effetti? Va condannato chi in fase due non li tira su o chi per pochi denari li butta in acqua? Trovo questa di F.C. una visione miope in un gioco che non mi piace. Un gioco che inizia ben oltre la Libia. Ma morire nel deserto si può, visto che manca un diritto internazionale?

Che in Libia i  “clandestini” siano trattati male lo si sa. Ma certo converrete che non si può invadere la Libia per evitarlo? Cosa che abbiamo già fatto qualche decennio fa... e con quali risultati!

Allora i vari Casarini di turno cosa cercano?

 

Non sono leghista, come non ho niente contro Casarini, ma resto convinto che una qualche verità sia nella frase "che il business degli emigranti clandestini sia il più redditizio al momento". 

Poiché continuo a vedere solo "montature" interessate consiglierei più saggezza nei giudizi.

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5 ottobre 2018 5 05 /10 /ottobre /2018 08:50


Il 2 ottobre 2018 Bruno Astorre  scrive su facebook

            SOLIDARIETA' A DOMENICO LUCANO

Condivido le parole di #Beppefiorello : "il Sindaco #lucano e' stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato...allora #arrestatecitutti.
Santo Padre spieghi lei la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le Mafie..." 

 

Il mio amico M.G.

Condivide

 

Io commento

Caro M.G.  sono più volte che torni sul tema di Riace. Non so se tu abbia ragione o meno, so però che c'è anche chi la vede diversamente.

 

 Ecco il ritaglio dalla prima pagina de "La Verità" di oggi.

 

Intercettazione choc

Forilegge a fin di bene? Macché. A Riace sottratte ingenti somme di denaro pubblico.

Di Francesco Borgonovo.

 

Domenico Lucano è stato sospeso dall'incarico di sindaco di Riace ed è agli arresti domiciliari. Ma i media lo celebrano paragonandolo a Matteotti e Gandhi. Secondo i suoi difensori d'ufficio Luciano avrebbe forzato la legge a fin di bene, senza ricavarne nulla. In realtà, dalle carte dell'inchiesta emerge quello che lo stesso gip definisce "diffuso malcostume". E la procura parla di sottrazione di ingenti somme di danaro. Soldi usati, tra l'altro, per ristrutturare case [..]

 

Il giornalista chiaramente sostiene che ci sono tanti modi per fare del business servendosi dei migranti e dei "cuori teneri". Infatti salvarli e ospitarli non basta, bisogna anche nutrirli e vestirli oggi domani e per anni. E quando cerco di capire come i migranti si guadagnano o si guadagneranno da vivere si alza il nebbione dei principi umanitari.

Un reddito di cittadinanza per via del colore della pelle? Che abbia ragione Francesco Borgonovo?

 

M. G. risponde

 Lo conosco di persona perché sono stato ospite in una casa di Riace...ed ho visto come ha integrato e come ha procurato loro il lavoro.....Vedessi che iniziative. Ho avuto modo di parlare con lui......e tutto m'è sembrato tranne che un mafioso. Ce ne fossero!!!!!

 

Scrivo

Non ho avuto la fortuna di conoscere il personaggio e non credo sia un mafioso, di certo non era quello che intendevo dire, però anche nella sua opera vedo il peccato di tutte le ONG che scaricano "il problema vero" su altri. 

Infatti nelle ONG avverto una prepotenza di base, esse riducono il problema dei migranti ad un singolo atto: tirar su le persone dall'acqua. 

  • Ma cosa stanno facendo nelle traversate dei deserti?
  • O come cercano di intervenire quando quei ragazzotti dilapidano la propria famiglia per cercare la propria fortuna?
  • O come cercano di convincerli a non buttarsi in un rischio certo? 
     

Inoltre, una volta fatti scendere dalla propria nave, le ONG di quelle persone non si curano più. Quando iniziano i veri problemi (per il proseguo del viaggio o per la fame e i mille bisogni di quando si fermano) le ONG sono assenti perché sazie di essere state "brave".

Il sindaco, invece, "parrebbe" interessarsi del poi di quei poveri disgraziati. Infatti a veder le foto di Riace sembrerebbe abitata da un comunità felice. Ma con che soldi vivono? Come si guadagnano il pane? Sul merito non ho letto niente. L'impressione è che venga distribuito e preteso un reddito di cittadinanza a vita (c'è stato uno sciopero della fame, o sbaglio?).

 

E allora la scena non mi piace più, è un'immagine falsa, la vita non è così. Quanto può durare l'elemosina (leggi "reddito di cittadinanza")? da che piatto viene tolta? Assistiamo ancora una volta ad una guerra tra poveri.

 

M.G.  Risponde

Questo è verissimo! ..e sono anche convinto che una sola persona...può fare poco! ma io credo in quest'uomo!

 

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12 settembre 2018 3 12 /09 /settembre /2018 10:31

Migranti della Diciotti: un problema confuso e che crea confusione.

 

Confuso non per caso, infatti interessi politici alimentano sofismi velenosi e creano cortine nebbiose. Constato che nelle discussioni in corso salvataggio e accoglienza non vengono distinti, eppure non collimano.

 

Condivido che salvare un naufrago nel deserto (prima) o in mare (dopo) sia un dovere, ma salvare chi rischia sapendo di rischiare o almeno tentando di ricattarti (alla Pannella maniera, per intenderci) è pure un dovere?

 

Infine una volta salvati necessita accollarsi l'accoglienza.

 

L'accoglienza, che sia europea o meno ha poca importanza. Si continua ad equivocare con sterili contabilità (io ne ho mille più di te, tu meno, tu nessuno e così via), senza considerare che Italia e Europa sono spazi limitati e l'eccesso di buonismo può far capovolgere la nave europea (basta analizzare le fonti da cui si alimentano i "nuovi" partiti...!).

 

Piuttosto perché non considerano le due forme dell'accoglienza: regolare e irregolare?

Perché la domanda non diventa: ci possiamo permettere un'accoglienza indiscriminata?

 

La cosa certa, di cui prendere atto, è che l'immigrazione cui stiamo assistendo non è un fenomeno transitorio. Non si tratta del caso di questa o quella persona o di questo o quel territorio in guerra, l'ottica deve essere globale e globale deve essere la risposta. Una risposta che sia prodotta dal cervello, cioè in chiarezza, senza confusioni (regno dei furbi) o pietismi (che incancreniscono il male).

 

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22 agosto 2018 3 22 /08 /agosto /2018 10:34
Abbiamo un'Autorità dei trasporti nata da poco, ma che per statuto non può occuparsi delle autostrade. 
Abbiamo autorevoli tecnici dello Stato che hanno fatto consulenze per concessionari e ne troviamo traccia anche nella commissione voluta dal ministro Toninelli. 
 
Abbiamo cioè una Repubblica (la Seconda) che ha scelto quasi sempre di far finta di non vedere, su Alitalia come sulle autostrade, sugli sprechi delle Regioni a statuto speciale come sui ritardi della giustizia, sul progressivo scivolamento fuori dalla legalità di intere province come sull'imbruttirsi dei nostri contesti urbani, di cui le penose condizioni in cui versa Roma sono manifesti a cielo aperto.
 
Su questa Seconda Repubblica avviluppata intorno ai suoi interessi (alcuni nobili, altri meno) si è progressivamente concentrato lo scontento popolare, che ha trovato nella "Vaffa Day" di Beppe Grillo il suo primo vagito importante e nelle figure di Salvini e Di Maio i suoi prodotti migliori.
 
Ecco perché a Genova hanno fischiato Martina e Pinotti: il Pd è, insieme al Cavaliere, asse portante di quella Repubblica, crollata insieme al ponte. 
 
Questo non significa che Salvini e Di Maio abbiano sempre ragione, anzi. La loro ricetta di governo è tutta da verificare e, probabilmente, piuttosto inadeguata, contraddittoria, velleitaria. Ma deve essere chiaro a tutti che per opporsi a quei due ci vuole la capacità di aprire una fase nuova, nella quale ben poco del passato potrà essere salvato.
 
Roberto Arditti Direttore editoriale di Formiche.net. Pubblicato da Huffingtonpost.it il 21/08/2018  
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Présentation

  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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