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19 luglio 2014 6 19 /07 /luglio /2014 04:41

 

Sono schifato... mi rifiuto persino di sentire il telegiornale. 

Sempre più mi convinco che il vero prototipo del giudice italiano è e resta il Dott. Carnevale di Napoli.

Costui, soprannominato dai giornali l'ammazzasentenze, era persona piena di boria, si soddisfaceva e prodigava a trovare il cavillo formale per annullare le sentenze dei suoi colleghi, senza rendersi conto che un delinquente la faceva franca, che un  pericolo si rinnovava per la società che l'aveva scelto ad amministrare la giustizia. La giustizia era, per lui, solo una parola, parola da lui resa puttana (Corrado Carnevale nato a Licata, 9 maggio 1930, magistrato italiano).

Tra i commenti letti, ecco quello di Fabio Germinario su Huffingtonpost, che condivido:

*** A questo punto il caso Berlusconi sembra passare in secondo piano, e la domanda che viene da rivolgersi è la seguente: che giudizio potrà farsi l'opinione pubblica su una magistratura che in questa, ma anche in numerose altre occasioni, massacra una persona in primo grado per poi assolverla completamente nel secondo?

A chi giova l'idea che nel nostro Paese valga tutto e il suo contrario, e che non ci si possa fidare di niente e di nessuno? 

La forbice tra primo giudizio e appello è enorme: non si tratta di una parziale - per altro attesa - revisione della sentenza, ma di una violenta sconfessione. Al punto che è impossibile non chiedersi se uno dei due collegi giudicanti non abbia commesso un errore grossolano o addirittura non sia in malafede. 

Era la prima sentenza a essere davvero esagerata, frutto di un «teorema», come Berlusconi ha sempre sostenuto? Oppure è l'assoluzione totale a essere insostenibile, prodotta da giudici corrotti oppure per far fuori definitivamente ipotesi di scomode alleanze politiche sulla strada delle agognate riforme? 

Come si fa a non diventare - forse patologicamente - dietrologi, di fronte a ribaltoni di questo genere? Questa sentenza fa indubbiamente riflettere in modo profondo. E le conclusioni che si possono trarre non sono per nulla allegre.**

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11 luglio 2014 5 11 /07 /luglio /2014 17:21

 


Lo pensiamo in tanti, ma qualcuno lo dice apertamente e in tribunale. Viva la faccia!

 

«La polivalenza e la contradditorietà delle sue dichiarazioni non sono frutto di una testa che non ci sta ma della sua scaltrezza. Dire, non dire, dire il falso, dire il vero, tutto secondo la sua convenienza».

 

Questo è il passo più significativo, quasi pittorico, dell'intervento del pg Piero De Petris nel processo d’appello a carico di Silvio Berlusconi, dove ha chiesto la conferma della condanna a sette anni di carcere, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e all’interdizione legale per la durata della condanna.  Milano 10/7/2014

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10 luglio 2014 4 10 /07 /luglio /2014 09:15

""Il patto del Nazareno si chiama così perchè fatto in via del Nazareno a Roma, dove sopravvive grazie ai soldi pubblici la sede del PD.

Pur non avendo nulla di sacro imputabile a Nostro Signore, il Patto ha comunque delle proprietà ultraterrene. Nessuno lo ha mai letto, però tutti sanno che esiste, anche se non si sa cosa contiene. E' un patto segreto tra due gentiluomini, uno dei quali pregiudicato, che per motivi di riservatezza e forse di sicurezza nazionale, non vogliono rendere noto. Il posto più adeguato, per via del nome sarebbbe stata la vecchia sede del PCI in via delle Botteghe Oscure.

Però, anche se del Patto non si sa una fava, ogni negoziazione elettorale ricade o deve ricadere nel perimetro del Patto del Nazareno. Il problema è che nessuno conosce questo perimetro e neppure un singolo articolo del suddetto Patto che sta sempre più prendendo un alone leggendario, come certi testi antichi. E' un testo segreto che riguarda tutti, ma inconoscibile. Chissà cosa contiene?

In mancanza di un accesso diretto al nuovo testo della democrazia pregiudicata, non si possono che avanzare congetture. A pensar male si fa peccato e allora si pecchi senza freni. 

 Il Patto garantisce che il notopregiudicato non finisca in galera e che possa sperare nella grazia. Garantisce inoltre che le aziende del notopregiudicato siano tutelate dallo Stato. Garantisce che il partito del notopregiudicato rimanga sotto il suo assoluto controllo con l'eliminazione delle preferenze. Insomma: il Patto è un salvancondotto per il culo di Berlusconi che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano.

Un suggerimento ai forzisti: vendetevi da soli, invece che farvi vendere dal notopregiudicato. Ci guadagnerete e non farete la figura dei coglioni.""

(dal Blog di Beppe Grillo del 10.7.2014)

 

Riporto l'intero articolo senza modificare neanche una virgola perché, qui, Grillo ha piena ragione.

Anche Grillo persegue propri fini e perciò denuncia il fatto, ma non si può dire che la denuncia sia falsa, è molto vera e odora di P2.


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14 giugno 2014 6 14 /06 /giugno /2014 04:09

 

Chi va in panchina non lo decidono i panchinari. Non lo decidono però manco i compagni sul campo né i tifosi in curva sud.

Lo decide il Mister e le sue decisioni diventano legge perché non vengono imposte alla squadra, ma guidano la squadra.

 

Simona Bonfante, 13 giugno 2014 su Huffingtonpost

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12 giugno 2014 4 12 /06 /giugno /2014 05:34

Interessante e acuto rilievo di Stefano Menichini a commento dei ballottaggi comunali dell'8 giugno 2014  a Livorno dove il M5S batte il PD (53% contro un 47% del PD).

La sostanza è che in questo pezzetto d’Italia non ci si rassegna alla realtà squadernata dal 40,8 per cento del Pd: non mutazione genetica bensì approdo, lungamente atteso e coltivato, infine reso possibile dalla leadership e dalla popolarità post-ideologica di Renzi, a una sinistra moderna, maggioritaria, riconosciuta e premiata come tale da progressisti italiani giovani e anziani, osservata e perfino invidiata dai tradizionali partiti della sinistra europea.

Un partito, lo ricordo, che il 25 maggio a Livorno ha preso il 53 per cento, contro il 22,5 di Grillo e il 7,2 di Tsipras.

A riprova che i livornesi, più che custodi dello spirito del ’21, sono banalmente elettori liberi che sanno giudicare: da quali sindaci farsi amministrare in città, e da quale sinistra farsi governare a Roma e in Europa.

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6 giugno 2014 5 06 /06 /giugno /2014 10:39

Leggo su Tscali.it nell'intervista odierna all'ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, una notizia assolutamente nuova, ma allucinante se vera:

 
... "Quel che posso dire è che i due soldati hanno agito nell'ambito delle loro competenze e in un quadro legislativo ben preciso. Eppure si sono trovati nella condizione, assurda, di doversi consegnare alle autorità indiane quando la Enrica Lexie è stata AUTORIZZATA, DAL COMANDO INTERFORZE E SQUADRA NAVALE, a entrare nelle acque territoriali. Non sarebbe dovuto succedere, perché l'India, secondo il diritto internazionale, non ha alcuna competenza su quanto è accaduto in una nave italiana in acque internazionali".


Pertanto mi chiedo, se queste parole sono vere, che generali abbiamo? Chi ha autorizzato?

 

Non sarebbe il caso di dare uno sguardo anche in quella fetta di mondo invece di puntare il dito solo sui politici (scaricando responsabilità ottimamente remunerate), e autorizzare qualche magistrato ad indagare ed, eventualmente, a degradare qualcuno e sbatterlo fuori? Ma non esiste anche tribunale militare? O ancor auna volta c'è una casta da difendere?

 

 

http://notizie.tiscali.it/articoli/interviste/14/06/intervista-terzi-maro.html

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5 giugno 2014 4 05 /06 /giugno /2014 05:13

 

Un muro che si sgretola, per cui si comincia a intravedere il vero berlusconismo?


Non è che gli altri partiti siano stati solo a vedere, più rozzamente, sulle bricciole, ma anche loro hanno abbondantemente scimmiottato.

 

Intanto tra i commenti di Huffingtonpost relativi all'On. Galan leggiamo:

 

""" Ma nel vuoto attorno a Galan c’è anche una svolta tutta politica, forse anche cinica come solo la politica sa essere. 

In Forza Italia, nell’era dei servizi sociali a Cesano Boscone, c’è spazio per un solo Condannato. Tutto il resto è sacrificabile. 

Berlusconi si è tenuto alla larga dal commentare su Dell’Utri, si è tenuto alla larga dall’affaire Scajola. Su Galan qualche parola di circostanza. 
 
“Non sovrapporre la faccia di Berlusconi a quella di altri casi giudiziari” è la nuova linea del cerchio magico, all’insegna di quel rinnovamento di cui parla Toti in tutte le lingue.""

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19 maggio 2014 1 19 /05 /maggio /2014 17:39

 

Ecco un'analisi lucida di MR circa gli accadimenti di quei giorni. MR è un mio caro amico ex operatore di Banca e poi consulente Bancario che scrive al nostro comune amico R.

Un'analisi difficile da reperire per la sua oggettività, ma soprattutto perché espressa con semplicità pur nella sua complessità. La riporto perché intendo mantenerne memoria.


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Da:  MB

A: R (nostro comune amico, ma molto devoto a Berlusconi)

Oggetto: COLPO DI STATO

Dat 17 Maggio 2014 10:51

 

Ora caro R, parlando seriamente, il colpo di stato, se così lo si vuole chiamare, ci fu sicuramente, condotto con maestria da Re Giorgio, (in quel periodo Grillo suggeriva a Napolitano di sostituire subito Berlusconi) che soprattutto gli statali e i dipendenti degli enti locali, nonchè tutti i pensionati italiani devono ringraziare, perchè stipendi e pensioni per queste categorie di persone, alla fine del 2011 o massimo all'inizio del 2012, sarebbero stati ridotti del 30% o del 50%.

 

Infatti per l'erogazione di stipendi statali, enti locali e pensioni si sarebbe dovuto ricorrere al finanziamento (soprattutto europeo) che sarebbe avvenuto con le aste dei titoli di stato italiani. ....ma che vista la situazione del Governo Berlusconi, difficilmente gli enti istituzionali europei,come le banche francesi, tedesche, ecc, avrebbero acquistato.

 

 L'Europa aveva già ridotto gli acquisti drasticamente nei mesi precedenti, tanto che i titoli italiani dovettero essere acquistati oltre che dalla BCE (100 miliardi tra agosto e settembre) dalle stesse banche italiane che non sarebbero più state in grado di sostenere gli acquisti di nuove aste da parte dello stato italiano(quelli di fine e inizio anno, circa 30 miliardi). Se fosse accaduto, l'Italia sarebbe stata un'altra Argentina, che avrebbe però travolto il mondo intero.

 

Di qui la necessità di un "colpo di stato soft" da parte di Re Giorgio, che aveva capito che tutto si sarebbe giocato sulla credibilità del Governo Italiano... Berlusconi ormai era fuori gioco, quella credibilità non ce l'aveva più, e lui responsabilmente l'aveva capito. Una volta tanto l'Alzheimer, gli aveva lasciato un po' di lucidità.

 

Ciao R. Guarda che quando ti faccio gli auguri per Sant'Andrea, non scherzo. Credo nella tua serietà. Volevo anche dirti che guardo alla politica con l'occhio di chi dice:"vada come vada"...sperando nel meglio. Non ne faccio, (Berlusconi a parte e che amabilmente compatisco) una malattia.

 

Un abbraccio KOMUNISTA. (non sono Giuda)

 MB

 

 

Da: MB

A: R 

Sabato 17 Maggio 2014 10:58

Ulteriori precisazioni

 

Nei mesi in cui il Governo presieduto dal primo ministro Silvio Berlusconi traballava, le banche internazionali ridussero di quasi 65 miliardi l’esposizione verso il settore pubblico italiano, cioè si disfecero di BOT e BTP. Ben l’80 per cento di questa riduzione fu imputabile alle banche europee .

 

E tra le banche europee, le più attive nel ridurre l’esposizione verso il settore pubblico italiano furono quelle francesi che nel secondo semestre 2011 ridussero di ben 22 miliardi di euro la loro esposizione verso il rischio sovrano italiano.

 

Le banche tedesche, di solito accusate di aver fatto crollare i titoli di stato italiani, vengono parzialmente assolte da questi dati della BRI. La loro esposizione, infatti, rimase stabile nel secondo semestre del 2011, anche se si era ridotta di oltre 5 miliardi nel primo semestre.

 

Molto attive nel periodo di maggior rischio per la stabilità finanziaria italiana furono le banche giapponesi, inglesi e belghe che nel secondo semestre del 2011 ridussero rispettivamente di 6,3, 5,5 e 5,5 miliardi l’esposizione verso il settore pubblico italiano.

 

 

Imponente la riduzione operata dal settore bancario belga che in soli sei mesi riuscì a dimezzare l’esposizione sui titoli italiani.   

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9 maggio 2014 5 09 /05 /maggio /2014 06:21

 

Credo che i titoli odierni di "Libero" e de "Il giornale" siano più esplicativi di 1000 commenti.

 

I colpevoli sono sempre i carabinieri (giudici, etc) perché non hanno avuto il coraggio di girare la testa da un'altra parte, mentre il manigoldo è innocente perché ancora non sono stati espletati i 3 gradi di giudizio.

 

Inoltre viene sottolineata l'inopportunità del momento.

 

Non penso abbisognino commenti sul fatto in sé, e sul fatto che questa interpretazione sia espressa solo dai due giornali sopra citati.


Per i curiosi:
http://www.ilpost.it/2014/05/09/le-prime-pagine-oggi-165/libero-852/
http://www.ilpost.it/2014/05/09/le-prime-pagine-oggi-165/giornale-642/

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4 maggio 2014 7 04 /05 /maggio /2014 16:47

Sig. Grillo

capisco che Lei sia in piena campagna elettorale, ma in MPS, a Piombino, nel caso Sap-Aldovrandi e ora dopo  i fatti della partita di calcio di Roma i suoi interventi mi son parsi esagerati, cavalcati.


Mi permetto di ricordarLe che non siamo in teatro, che le luci non si spengono e che lo spettacolo non finisce. E Le chiedo: perché continua a rimestolare la merda? 


Lo sappiamo tutti che dalla merda esce solo odore e marciume. Come tutti sappiamo che c'era tanta merda e che c'è. Lo sappiamo tutti, non dobbiamo convincerci.

 

La invito  a rimboccarsi le maniche e pulire se proprio vuole fare qualcosa.  Di parole ne abbiamo le tasche piene.

Ma lei continua a minacciare senza combinare nulla, dicesi nulla. Anche Lei, come tutti, sa solo puntare il dito e usare il futuro.

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  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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