Nel quadro della discussione su sviluppo e sottosviluppo che tendeva a ridurre tutto alla questione tecnica ed economica del raggiungimento da parte dei paesi sottosviluppati del livello dei paesi industrializzati, la Populorum progressio sottolinea che lo sviluppo è un dovere, ma ammonisce anche che i suoi esiti non sono assicurati semplicemente dall’applicazione corretta di procedure tecniche.
Nella seconda parte dell’enciclica Paolo VI sviluppa il principio che lo sviluppo integrale dell’uomo non può aver luogo senza lo sviluppo solidale dell’umanità. I popoli sono dunque chiamati a convergere in un’opera comune per promuovere lo sviluppo integrale. Paolo VI ricorda anzitutto i doveri dei popoli più favoriti.
da 'osservatoreromano.va/it del 28/3/17