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28 gennaio 2012 6 28 /01 /gennaio /2012 08:46

 

La fotografia nel futuro avrà un settore che solo ora esce dai laboratori ed appare sui siti più attenti e sofisticati, nonché ricchi.  E' una forma intermedia tra la foto e il film, diversa ma più coinvolgente.

 

Non è certo coinvolgimento che il 3D pretenderebbe di dare. Col 3D sono decenni che ci provano, ero bimbo io, ma sta sempre lì... perché? Perché aggiunge ben poco alla visione. Una buona foto, con i suoi piani di profondità, è tecnicamente migliore del 3D nella definizione e nei colori.

 

Inoltre si staccherà dall'attuale stato di "volgarizzazione" in cui la fotografia oggi pascola. Bastano pochi euro, o solo un telefonino, congiunti a un po' di gusto o ad una situazione fortunata perché qualsiasi Pinco Palla sia degno di pubblicazione. Ai super tecnici mestieranti, che hanno investito capitali in ottiche e studi, questo non piace. Si sentono defraudati del mestiere.

 

Ecco far capolino, timida e silenziosa (non ho ancora rilevato articoli esplicativi sulle riviste del settore), una tecnologia nuova, la cui specificità  è l'interattività. Una tecnologia che ha bisogno del computer per essere gustata (ma questa non è la situazione di tutte le foto digitali?) e che richiede una professionalità autentica in fase produttiva

 

E' interattiva perché non ti mostra solo un oggetto o un panorama, ma ti permette di entrare dentro l'immagine per guardare quello che vuoi, per guardarti intorno sopra sotto come se fossi tu il fotografo.

Sei tu che scegli cosa guardare, dove fermare il tuo sguardo. Non più una foto, o una serie di foto, che non ti fanno mai vedere bene quello che vorresti vedere veramente. Una foto a 360 gradi, meglio, una foto sferica come la realtà.

 

In cosa consiste questa tecnologia? Essenzialmente nello sviluppo di un concetto antico: l'unione di più foto per avere un panorama più vasto. Questo problema dapprima si risolse con l'uso di forbici e colla, poi con i grandangolari spinti fino ai fisheye, poi col merge del digitale (il concetto dell'inglese merge, in italiano viene espresso con unire, incorporare, fondere, impastare). Ora se il lavoro di forbici e colla sul cartaceo è ben fatto e si uniscono i bordi estremi avremmo un cerchio dove si vedono contemporaneamente davanti e dietro. Se poi li unissimo  a palla e stessimo dentro vedremmo anche il cielo e il pavimento. Stessi concetti valgono per il digitale.

 

Ma come si fa a stare dentro la palla da noi costruita? Bene, questo è la novità, e parrebbe sia affidata essenzialmente ad un software.   Un software che aiuta a incollare le foto per ottenere la palla e a posizionare il lettore all'interno.

 

I campi di applicazione sono infiniti, soprattutto commerciali. La mia affermazione che questa tecnologia ha futuro si basa, infatti, sulla constatazione dell'economicità nella creazione e della vastità del mercato di cui godrà. Come frenare una cosa che costa poco e dà risultati impressionanti?

 

Immaginate un negozio web che vi dia accesso al suo magazzino. Voi entrate, vi aggirate tra gli scaffali, poi cliccate su un oggetto che vi interessa, esso viene giù (cioè apre una finestra) vi fa vedere i dettagli, leggete i dati tecnici e il prezzo, poi o lo depositate sul carrello o nuovamente sullo scaffale.

Immaginate ancora la presentazione di un albergo. Oggi ci sono le foto, tante, questo sistema vi permette di visitarlo, vedere la stanza che vi stanno proponendo, il panorama dalla finestra etc....

 

Poi ci sono le librerie e le edicole, poi ci sono i monumenti delle città d'arte, poi ci sono i musei... poi, poi, poi, la lista sarebbe quasi infinita. Son convinto che questo sarà un'altra pietra del nostro futuro.

 

ps: due indirizzi significativi

 http://www.360tr.com/kudus/kiyamet_eng/index.html

http://www.vatican.va/various/basiliche/index_it.html

http://www.panoramio.com/photo/7867812

http://www.easypano.com/it/

http://www.360tr.com/


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  • : Blog di Piero Azzena
  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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