La libertà di espressione dei cittadini è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione. Le norme che regolano la proprietà intellettuale no.
Non giochiamo con le parole. Se vogliamo ugualmente dedicarci all’analisi delle priorità anche qui non ci sono discussioni possibili: PRIMA vengono i diritti dei cittadini (in questo caso non tanto quella alla libera espressione quanto quello alla conoscenza) e POI tutto il resto.
In particolare il diritto d’autore nasce e rimane un diritto temporaneo (la cui temporaneità è stata ripetutamente violentata negli ultimi 60 anni). Un diritto vecchio di qualche secolo per remunerare TEMPORANEAMENTE gli autori delle opere dell’ingegno.
Terminato questo breve periodo (all’inizio erano 14 anni) le opere dell’ingegno tornano nell’alveo naturale previsto dalle società evolute: diventano di pubblico dominio. Perché solo attraverso la condivisione della conoscenza le nostre società progrediscono.
Non è difficile: il pubblico dominio è la regola, il copyright l’eccezione.
MASSIMO MANTELLINI da ilPost.it del 24 maggio 2013