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6 febbraio 2023 1 06 /02 /febbraio /2023 11:33

Il Viaggio

 

Nel mese di maggio, durante la fase di riabilitazione post-operatoria, Ho letto un libro titolato "Il viaggio. Spazi e tempi di una trasformazione" (Edito da Jaca Boox, pubblicato 2021.

 

Gli autori son molti, perché il volume raccoglie interventi e saggi relativi al decimo Seminario Internazionale, organizzato nel novembre 2019 dall’«Archivio “Julien Ries” per l’antropologia simbolica» istituito nel 2009 dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, presso il Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa.

 

Di quella lettura ho portato con me due concetti base: cosa si intende per viaggiare e chi è il vero viaggiatore.

 

[...] Il «viaggio» e il «teatro» sono le due grandi figure attraverso le quali l’Occidente ha cercato di leggere e interpretare lo svolgersi della vita dell’uomo.

 

[...] Il teatrante - Essere in scena significa giocare di volta in volta parti diverse che tuttavia rinviano a pochi ruoli essenziali. Questi ruoli rivelano l’unicità del soggetto in scena ma al tempo stesso possono anche velarla, nasconderla, celarla: il soggetto, infatti, può sempre dissolvere l’unicità della propria persona celandola dietro l’universalità del personaggio. Ma la persona non è il personaggio, così come il volto non è una maschera; soffermarsi sulla figura del «teatro» significa interrogarsi su come sia possibile da una parte «interpretare» con verità il proprio ruolo sulla scena del mondo, e dall’altra parte «rivelare» il proprio volto più autentico senza tuttavia perdersi nel personaggio e nascondersi dietro a una maschera.

 

[...] Il viaggiatore - A differenza di quella «teatro», la figura del «viaggio» sottolinea con maggior forza la dimensione spaziale della vita dell’uomo (l’andare da un «qui» a un «là» particolari, del tutto diversi da quelli che caratterizzano un semplice spostamento) e la dimensione temporale: l’andare da «qui» a «là» del «viaggio» esige un tempo diverso da quello che accompagna il semplice scorrere della «nuda vita».

 

Gli interventi illustreranno chi pur viaggiando non è un viaggiatore. Gli emigranti e i profughi non sono viaggiatori. Essi non sono interessati a capire ma solo a trovare un posto dove stare meglio. Non vogliono cambiare anzi, se potessero, cambierebbero gli indigeni, quelli del territorio in cui sono arrivati.

 

Allora chi è il viaggiatore? Il viaggiatore è colui che ha necessità di conoscere, di cambiare sé stesso, di respirare nuove realtà.

 

I viaggiatori sono almeno di due tipi; quelli che spostano la testa usando le gambe (il viaggio classico, quello fisico) e quelli che viaggiano spostando le idee nella testa.

Quasi tutti gli interventi sono dedicati ad abbozzare la figura di ognuno di loro. Essi, oltre ai viaggiatori fisici, sono gli intellettuali, gli scienziati, i filosofi, gli eremiti, i mistici e simili.

 

E' stata un momento di lettura che ha dato contenuto ad un periodo non molto piacevole della mia vita. Indimenticabile.

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  • : Questo blog è solo la mia voce, resa libera dall'età. Questo blog è un memo, seppur disinvolto nei tempi e nei modi, dove chioso su argomenti la cui unica caratteristica è l'aver attirato la mia attenzione. Temi esposti man mano che si presentano, senza cura di organicità o apprensione per possibili contraddizioni. Temi portati a nudo, liberi da incrostazioni , franchi e leali.
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