Per capire cristianesimo dei cattolici di oggi, ho provato ad aprire una delle varie formule del credo cattolico e a schematizzarlo.
Il più completo m’è parso il credo di Paolo VI, quello scritto a quattro mani con Jacques Maritain e pronunciato in chiusura del concilio Vaticano II. Ed ecco, sotto, lo schema che m’è venuto fuori
E’ evidente sin dal primo sguardo, nel settore basso a destra, che la Gerarchia si è auto-riconosciuto un potere assoluto di gestione e di controllo. Gestire i testi, le tradizioni e addirittura l’operare di Dio è governare, più precisamente assumere un potere quasi divino, come gli antichi sacerdoti egizi.
Capisco le giustificazioni (... c’è una “verità” da conservare e da difendere, un’unità ecclesiale da assicurare) ma sono giustificazioni non protette neanche dall'obiettivo, che è ormai perso.
Oggi la gerarchia annuncia che il pulpito non serve, o almeno serve a poco se non riempie la pancia.
Pertanto il buon cristiano è invitato a lasciare il pulpito per passare in cucina, a far la spesa e cucinare, sgomitando con l’ONG di turno cui ci stiamo rendendo simili.